Pėrgjigjet i ke nė materialin e mėsipėrm, madje do tė sqarohen mė tej nė atė vijues.
... sepse njeriu primitiv ose i hershėm e njehsonte kohėn me netėt dhe vitet me eklipset.
Pse nuk e feston ti ditėlindjen e Krishtit, Zotit tėnd, po nė kėtė datė?
Disa po, disa jo... por ky element nuk ka mė shumė rėndėsi krahasuar me lindjen e jetėn e tyre.
Ndryshuar pėr herė tė fundit nga baaroar : 03-05-2010 mė 05:45
http://www.forumishqiptar.com/showth...=124006&page=8
hahahahahahaha e ndegjova edhe kete
Sa qe edhe "reperi" po kendon per allah, bile edhe kete kenge shan tere kohen kurse anen tjeter kendon per allah...cfare turpi.
Mua me vjen cudi me kete muslimanin e forumit tone qe e konsideron si lloje perle
edhe nje kenge tjeter e tij kushtuar allahut:
Ndryshuar pėr herė tė fundit nga GL_Branch : 03-05-2010 mė 11:03
Ku e gjeti rap ky morracaku mer jahu? Ja mesoi lokja duke kullot lopen? Le po me eshte veshur nga koka te kembet si nigga 24 karat. Ncncncncncnc, ca majmunash...
Absence Of Evidence Does Not Correlate To Evidence Of Absence... © Deny Ignorance © Autochthonox
Gjurmet e Civilizimeve te zhdukura Dodona pjese e trashegimise se vjedhur Fshehje te Zbulimeve Arkeologjike Shtetet Ilire Antropologjia e Ballkanit
Mesjeta Shqiptare dhe periudha e pushtimit Osman Rilindja Kombetare Illuminati ! Kulti i syrit qe sheh cdo gje Lufta Dulces Mistere Histori e Letersise Shqiptare
Pėr sa i pėrket 25 dhjetorit, kam lexuar njė herė diēka nė Tolerancė fetare, e kam kopiuar dhe e postoj sepse mė duket njė gjė serioze.
Drini, ke shkruar: Ndėrsa kėrkojmė kohėn e saktė tė lindjes sė Jezusit, gjejmė se ai nuk ka lindur as afėrsisht datės 25 dhjetor, tė cilėn bota e ka zgjedhur pėr ta "festuar" ditėlindjen e tij...
Eshte shume e veshtire t'i gjesh shume gjera jo sakte
ne aq pak fjale.
Ne Ungjillin e shen Lukes, regjistrohet ditelindja e Krishtit e nese kjo eshte e vertete, 70 vjet pas lindjes se tij, Krishtlindja perkujtohej nga besimtaret. 2 kapituj te ungjillit se tij merren me Lindjen e Krishtit.
Zakaria, kryeprifti, sipas regullores e klases se Abies...Shihet se turni i kesaj klases fillonte ne javen e fundit e muajt shtator.
Pas gjaste muajsh, Engjelli Gabriel..( Khr Lk 1, 26). Kisha, kur arrin ne lirin ne shekull 4, ne lindje dhe ne perendim ka filluar te festoje "Nunciaten" me 25 mars.
Me 25 dhjetor, pas nente muajsh, lindi Jezusi. Edhe kjo feste aptas u festua kur kjo pati e mundeshem. Por ka shenja te tjera qe tregoijne qe festohej edhe me pare kujtimin e lindjes se Jezusi: fjali qe besimtaret kane skruar ne gure kur shkonin ne pelerinazh ne Betlehem dhe ne Nazaret.
A Drini, pabesja jote,hilja jote me inkurajon, me shtyn te studioj me shume e te thellesoj Biblen, qe eshte nje liber shume serioz.
Te gjitha festat e krishterimit filluan aptas ne shekullin e 4.
Me simpati: crici_01
Torrkerry
Mė duket se pėr diskutuar kėtė temė, na duhet njė pėrkufizim i termave MITIk dhe HISTORIK e duhet tė njohim kriterėt sipas tė cilėve mund tė vendosim nėse njė gjė qė lexohet pėr shembull nė internetin apo nė njė gazet ėshtė historik apo jo.
Pėr Krishtilindhje, datėn e kėsaj feste, dhe kuptimin e saj pėr katolikėt, ju dėrgoj kėtė artikul. Mė vjen keq sepse shkruhet nė gjuhėn italiane, por ka njė vlerė tė madhe.
IL NATALE
E’ sempre utile riflettere sull’importanza del Natale, festa ormai svilita del suo significato pił intrinseco č puro. Il Natale č ormai schiacciato dal consumismo, č preponderante e diffusissima la forzata equivalenza Natale=regali. Dimentichiamo che il regalo che noi cristiani ricordiamo č Cristo Gesł, donatoci dal Padre per la nostra salvezza. Un dono che non č un pacco inanimato ma un regalo che viene donato e si dona allo stesso tempo.
Molti avversari della Chiesa cattolica citano proprio il Natale fra le tante calunnie che diffondono, per rivestirlo di paganitą, svilendone il suo altissimo valore cristiano.
Il Natale non č una festa pagana, “…verrą a visitarvi un sole che sorge dall’alto” si capisce chiaramente che questo versetto č riferito a Gesł e non al dio sole, e poi il 25 Natale coincide anche con il compleanno del Re, cioč con l’inizio della festa della dedicazione.
Il mistero risolto della nascita di Gesł (dal Corriere della Sera 9.7.2003)”Lo studio di un professore dell’Universitą ebraica di Gerusalemme cancella ogni dubbio su un enigma millenario. La data del 25 dicembre non č soltanto un simbolo. Dai rotoli di Qumran la conferma della sua esattezza.Quando tutti sono via, quando le cittą sono vuote, a chi - e dove - mandare cartoline e consegnare pacchi con nastri e fiocchetti? Non sono i vescovi stessi a tuonare contro quella sorta di orgia consumistica cui sono ridotti i nostri Natali? E allora, spiazziamo i commercianti, spostiamo tutto a Ferragosto. La cosa, osservavo, non sembra impossibile: in effetti, non fu la necessitą storica, fu la Chiesa a scegliere il 25 dicembre per contrastare e sostituire le feste pagane nei giorni del solstizio d’inverno. La nascita del Cristo al posto della rinascita del Sol invictus . All’inizio, dunque, ci fu una decisione pastorale che puņ essere mutata, variando le necessitą. Una provocazione, ovviamente, che si basava perņ su ciņ che č (o, meglio, era) pacificamente ammesso da tutti gli studiosi: la collocazione liturgica del Natale č una scelta arbitraria, senza collegamento con la data della nascita di Gesł, che nessuno sarebbe in grado di determinare. Ebbene, pare proprio che gli esperti si siano sbagliati; e io, ovviamente, con loro. In realtą oggi, anche grazie ai documenti di Qumran, potremmo essere in grado di stabilirlo con precisione: Gesł č nato proprio un 25 dicembre. Una scoperta straordinaria sul serio e che non puņ essere sospettata di fini apologetici cristiani, visto che la dobbiamo a un docente, ebreo, della Universitą di Gerusalemme.Vediamo di capire il meccanismo, che č complesso ma affascinante. Se Gesł č nato un 25 dicembre, il concepimento verginale č avvenuto, ovviamente, 9 mesi prima. E, in effetti, i calendari cristiani pongono al 25 marzo l’annunciazione a Maria dell’angelo Gabriele. Ma sappiamo dallo stesso Vangelo di Luca che giusto sei mesi prima era stato concepito da Elisabetta il precursore, Giovanni, che sarą detto il Battista. La Chiesa cattolica non ha una festa liturgica per quel concepimento, mentre le antiche Chiese d’Oriente lo celebrano solennemente tra il 23 e il 25 settembre. E, cioč, sei mesi prima dell’Annunciazione a Maria. Una successione di date logica ma basata su tradizioni inverificabili, non su eventi localizzabili nel tempo. Cosģ credevano tutti, fino a tempi recentissimi. In realtą, sembra proprio che non sia cosģ. In effetti, č giusto dal concepimento di Giovanni che dobbiamo partire. Il Vangelo di Luca si apre con la storia dell’anziana coppia, Zaccaria ed Elisabetta, ormai rassegnata alla sterilitą, una delle peggiori disgrazie in Israele. Zaccaria apparteneva alla casta sacerdotale e, un giorno che era di servizio nel tempio di Gerusalemme, ebbe la visione di Gabriele (lo stesso angelo che sei mesi dopo si presenterą a Maria, a Nazareth) che gli annunciava che, malgrado l’etą avanzata, lui e la moglie avrebbero avuto un figlio. Dovevano chiamarlo Giovanni e sarebbe stato «grande davanti al Signore». Luca ha cura di precisare che Zaccaria apparteneva alla classe sacerdotale di Abia e che quando ebbe l’apparizione «officiava nel turno della sua classe». In effetti, coloro che nell’antico Israele appartenevano alla casta sacerdotale erano divisi in 24 classi che, avvicendandosi in ordine immutabile, dovevano prestare servizio liturgico al tempio per una settimana, due volte l’anno. Sapevamo che la classe di Zaccaria, quella di Abia, era l’ottava, nell’elenco ufficiale. Ma quando cadevano i suoi turni di servizio? Nessuno lo sapeva. Ebbene, utilizzando anche ricerche svolte da altri specialisti e lavorando, soprattutto, su testi rinvenuti nella biblioteca essena di Qumran, ecco che l’enigma č stato violato dal professor Shemarjahu Talmon che, come si diceva, insegna alla Universitą ebraica di Gerusalemme. Lo studioso, cioč, č riuscito a precisare in che ordine cronologico si susseguivano le 24 classi sacerdotali. Quella di Abia prestava servizio liturgico al tempio due volte l’anno, come le altre, e una di quelle volte era nell’ultima settimana di settembre. Dunque, era verosimile la tradizione dei cristiani orientali che pone tra il 23 e il 25 settembre l’annuncio a Zaccaria. Ma questa verosimiglianza si č avvicinata alla certezza perché, stimolati dalla scoperta del professor Talmon, gli studiosi hanno ricostruito la «filiera» di quella tradizione, giungendo alla conclusione che essa proveniva direttamente dalla Chiesa primitiva, giudeo-cristiana, di Gerusalemme. Una memoria antichissima quanto tenacissima, quella delle Chiese d’Oriente, come confermato in molti altri casi. Ecco, dunque, che ciņ che sembrava mitico assume, improvvisamente, nuova verosimiglianza. Una catena di eventi che si estende su 15 mesi: in settembre l’annuncio a Zaccaria e il giorno dopo il concepimento di Giovanni; in marzo, sei mesi dopo, l’annuncio a Maria; in giugno, tre mesi dopo, la nascita di Giovanni; sei mesi dopo, la nascita di Gesł. Con quest’ultimo evento arriviamo giusto al 25 dicembre. Giorno che, dunque, non fu fissato a caso. Ma sģ, pare proprio che il Natale a Ferragosto sia improponibile. Ne farņ, dunque, ammenda ma, pił che umiliato, piuttosto emozionato: dopo tanti secoli di ricerca accanita i Vangeli non cessano di riservare sorprese. Dettagli apparentemente inutili (che c’importava che Zaccaria appartenesse alla classe sacerdotale di Abia? Nessun esegeta vi prestava attenzione) mostrano all’improvviso la loro ragion d’essere, il loro carattere di segni di una veritą nascosta ma precisa. Malgrado tutto, l’avventura cristiana continua. Dal Mar Morto a Oxford: i papiri che nascondono la veritą. La data di nascita di Gesł č stata stabilita grazie ai documenti di Qumran. In alcune grotte della localitą sul Mar Morto un pastore scoprģ, nel 1947, una serie di papiri manoscritti. Le scoperte proseguirono, in modo rocambolesco, fino al ’56. Si tratta di circa 750 testi in ebraico, aramaico (la lingua parlata dallo stesso Gesł) e greco. Vanno dal terzo secolo a.C. fino al I d.C. Ci sono scritture sacre, commenti, documenti religiosi della comunitą di Qumran, forse gli Esseni, setta ebraica che viveva nel deserto. Alcuni documenti consentirebbero, secondo qualche studioso, di ridatare il Vangelo di Marco. Una parte dei papiri č stata poi tenuta nascosta in Israele fino al 1991, alimentando il «giallo». La pubblicazione, in 38 volumi, del materiale di Qumran si č conclusa a Oxford solo lo scorso anno.” (Vittorio Messori)
Un grazie al sito: http://mypage.bluewin.ch/cafarus/religione2.html#2 comunque l’articolo č consultabile dagli abbonati anche sul sito del Corriere della Sera, nella sezione archivio storico.
Alcuni detrattori della storicitą della data del Natale al 25 dicembre hanno, infatti, osservato che in quel mese - cioč in pieno inverno - gli angeli non potevano incontrare in aperta campagna e di notte greggi e pastori a cui dare la lieta notizia della nascita del Salvatore dell’umanitą. Eppure, quanti sostengono questa ipotesi dovrebbe sapere che nell’ebraismo tutto č soggetto alle norme di puritą. Secondo non pochi antichi trattati ebraici, i giudei distinguono tre tipi di greggi. Il primo, composto da sole pecore dalla lana bianca: considerate pure, possono rientrare, dopo i pascoli, nell’ovile del centro abitato. Un secondo gruppo č, invece, formato da pecore la cui lana č in parte bianca, in parte nera: questi ovini possono entrare a sera nell’ovile, ma il luogo del ricovero deve essere obbligatoriamente al di fuori del centro abitato. Un terzo gruppo, infine, č formato da pecore la cui lana č nera: questi animali, ritenuti impuri, non possono entrare né in cittą né nell’ovile, neppure dopo il tramonto, quindi costretti a permanere all’aperto con i loro pastori sempre, giorno e notte, inverno e estate. Non dimentichiamo, poi, che il testo evangelico riferisce che i pastori facevano turni di guardia: fatto che appare comprensibile solo se la notte č lunga e fredda, proprio come quelle d’inverno. Ricordo che Betlemme č ubicata a 800 metri sul livello del mare. Alla luce di queste considerazioni, possiamo ritenere risolto il mistero: i pastori e le greggi incontrati dagli angeli in quella santa notte a Betlemme appartengono al terzo gruppo, formato da sole pecore nere. Prefigurazione, se vogliamo, di quella parte della societą, composta da emarginati, esclusi, derelitti e peccatori che tanto piacerą avvicinare al Gesł predicatore. In conclusione, possiamo dunque affermare non solo che Gesł č nato proprio il 25 dicembre ma che i vangeli dicono la veritą storica circa i fatti accaduti nella notte pił santa di tutti i tempi: coloriamo di nero le bianche pecorelle dei nostri presepi e saremo pił fedeli non solo alla storia quanto al cuore dell’insegnamento del Nazareno.
In data 08/01/2002 in alcuni telegiornali viene diffusa notizia che un prete, con l’approvazione del suo vescovo, ha allestito un presepe in occasione del Natale 2001 dove tra gli altri personaggi erano inclusi anche Bin Laden e alcuni talebani, questa notizia a destato scalpore ai benpensanti laici, cattolici e protestanti, anche io appena ho sentito questa notizia sono ho manifestato la mia opinione un po’ contraria, dicendo che forse era meglio evitare di mettere tali personaggi nel presepe cristiano, ma dato che con il tempo ho imparato ad andare oltre le prime reazioni istintive, reazioni di getto, e la mia indubbiamente č stata una reazione istintiva.
Poi tornando a casa riflettevo su questo episodio, e pensavo che in effetti Cristo č venuto per salvare tutti gli uomini, non solo i suoi discepoli, ecco alcuni esempi:
lettera ai romani,5,12-15 "Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato č entrato nel mondo e con il peccato la morte, cosģ anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. Fino alla legge infatti c’era peccato nel mondo e, anche se il peccato non puņ essere imputato quando manca la legge, la morte regnņ da Adamo fino a Mosč anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo, il quale č figura di colui che doveva venire. Ma il dono di grazia non č come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo morirono tutti, molto di pił la grazia di Dio e il dono concesso in grazia di un solo uomo, Gesł Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti gli uomini."
e poi al versetto 18 continua: "Come dunque per la colpa di uno solo si č riversata su tutti gli uomini la condanna, cosģ anche per l’opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dį vita."
1 Tm 2,1-4 "Ti raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, Questa č una cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della veritą. "
1 Tm 4,10-11 "Noi infatti ci affatichiamo e combattiamo perché abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente, che č il salvatore di tutti gli uomini, ma soprattutto di quelli che credono. 11Questo tu devi proclamare e insegnare."
Lettera a Tito 2,11 "Č apparsa infatti la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini…"
e l’amore di Cristo č pił forte la dove il peccato abbonda, il Padre č ben contento e fa una gran festa per ogni figliol prodigo ritrovato; quindi in realtą il messaggio che ha voluto dare questo prete va ben oltre le apparenze, e fa capire chiaramente che a differenza dell’Islam il Cristianesimo insegna ad amare anche i peccatori, ciņ significa che se Bin Laden si pentisse la Chiesa Cristiana lo accoglierebbe a braccia aperte facendo gran festa per la sua conversione. Eppure mi rendo conto che le reazioni istintive della gente (me compreso) sono state contrarie a questo gesto, anche se bisogna dire che la maggior parte dei benpensanti italiani non sanno nemmeno quale sia il messaggio di Cristo, non conoscono la Rivelazione di Cristo, non conoscono la Parola di Dio, eppure sono sempre i primi a criticare, perché questo č un lato della nostra umanitą, siamo fatti cosģ, siamo sempre pronti prima a criticare e magari solo dopo riflettiamo sull’argomento oggetto delle nostre critiche, non voglio colpevolizzare i fratelli protestanti che indubbiamente hanno criticato questo episodio, ma tutti noi dovremmo imparare a riflettere di pił e andare oltre le facili apparenze, chiedendoci il perché di certe cose, un cristiano che conosce la Bibbia non puņ criticare la presenza simbolica di Bin Laden nel presepe, in fondo Cristo č venuto per tutti i popoli, e si vede fin dalla sua nascita, i Re Magi erano dei maghi astrologi, eppure anche a loro č stato annunciata la salvezza affinché si convertissero, e proprio i Re Magi rappresentano i popoli pagani che vengono coinvolti fin dalla nascita di Gesł, non ci sono andati i re ebrei a omaggiare Gesł Bambino, ma ci sono andati tre re pagani e per giunta maghi (astrologi, si suppone).
I protestanti evitano di fare gli auguri ai loro parenti e conoscenti per Natale, li fanno per capodanno, questo perché considerano il Natale una festa pagana, moltissimi di loro accusano di paganitą il Natale cattolico, ripetendo a memoria le parole che i loro pastori gli propinano, il Natale secondo loro č una festa pagana perché dedicata al dio sole; questo era vero, ma č vero anche il fatto che i protestanti non riflettono su quello che dicono.
Nella Bibbia Gesł viene descritto come il sole che sorge, quindi la Chiesa di Cristo ha sostituito l’antico significato pagano con il nuovo significato cristiano, il sole che sorge non č un dio pagano, ma il Dio cristiano, il sole che sorge č Gesł, e la Chiesa cattolica ha annullato il significato pagano per sostituirlo con quello cristiano quindi l’accusa di “festa pagana” si scioglie come neve al sole, ai protestanti basterebbe essere pił obiettivi e riflessivi, noi cattolici festeggiamo la nascita di Cristo e Cristo non č un pagano, non č un dio pagano ma č il Dio dei cristiani.
I protestanti amano portare l’esempio di molti “cattolici” che pensano solo al consumismo, alle tavole imbandite, ai dolci, ai regali ecc., indubbiamente vi sono moltissimi cattolici che si comportano in questo modo, ma ciņ significa soltanto che i cattolici sono uomini, uomini che possono sbagliare, cosģ come sbagliano tanti evangelici nella loro vita quotidiana; ma resta pure vere che vi sono molti cattolici che intendono il natale nel suo senso proprio, nel suo senso originario, nel suo senso spirituale.
I protestanti additano la Chiesa cattolica dicendo “e la Chiesa cattolica permette ai cattolici di fare questo…”, dimostrando cosģ la loro non ragionevolezza, dimostrano solo i loro pregiudizi, la loro presuntuositą e arroganza mascherata da parole dolci, loro si sento migliori dei cattolici, come il fariseo faceva con il pubblicano che si riconosceva peccatore, gli evangelici ringraziano il Signore si non essere cattolici, cosģ come ringraziava il fariseo di non essere pubblicano, loro sono i salvati, i cattolici siamo i perduti.
Quando in passato (nel medioevo) la Chiesa cattolica usava la mano dura per non permettere deviazioni e inquinamenti eretici nella fede cristiana, ha sbagliato e noi stessi cattolici lo riconosciamo, (ma ha sbagliato anche Pietro e tutti gli Apostoli), i protestanti lo ricordano bene, usano questo periodo come arma contro la Chiesa cattolica, ricordiamo perņ che nel medioevo la mentalitą della gente non era democratica, oggi invece che viviamo in democrazia i protestanti pretenderebbero che la Chiesa cattolica imponesse con la forza ai fedeli di intendere il Natale e tante altri argomenti teologici nel pieno senso spirituale.
Ma se per assurdo la Chiesa cattolica imponesse rigidamente questo comportamento, in modo dittatoriale, i protestanti la accuserebbero di nuovo di sbagliare.
La Chiesa non puņ bruciare i suoi fedeli pił distratti o pił peccatori, non puņ legarli ad un palo e bruciali accusandoli di eresia, in passato lo ha fatto, in passato la Chiesa ha ucciso degli uomini ritenuti eretici, bruciandoli al rogo, dopo averli processati pubblicamente, oggi la mentalitą degli uomini č cambiata, ora esiste la democrazia dove ognuno puņ liberamente esprimere le proprie idee, infatti i protestanti non vengono bruciati al rogo, ma esprimono liberamente i loro errori.
Io entrando in Chiesa non ho mai sentito dire ai preti di pensare al pranzo di Natale, ai regali alle vacanze, ma di anno in anno ho sempre sentito ammonire, rimproverare i fedeli, ricordare ai fedeli che bisogna vivere il Natale in senso spirituale, donando il nostro cuore a Cristo, perché di tutti i beni che abbiamo sulla terra nulla ci porteremo nel regno dei cieli, e nulla porteranno con se i peccatori all’inferno, saremo spogli, saremo noi e la nostra anima, soli con noi stessi davanti a Dio che ci giudicherą, non esisteranno pił raccomandazioni, conteranno solo le nostre opere tramite le quali avremmo dimostrato di vivere secondo satana o secondo Dio, e in base questo saremo accolti o rifiutati, nonostante c’č da precisare che se non ci fosse stato Cristo a salvare l’umanitą le nostre buone opere non sarebbe valse a nulla.
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