A cura di Alessandra Mazzucco




"Con cosa posso trattenerti?" I sinceri e disarmanti versi del grande autore
argentino.



Fra il 1933 e il 1934, anno della composizione di questo poema in lingua
inglese, Borges attraversa un periodo di intensa produzione letteraria: i
contenuti delle sue opere sono pervasi da un'intensa vena creativa,
visionaria e simbolica, generata dalla reazione verso l'implacabile malattia
che entro brevi anni lo condurrą alla cecitą.
Ad una prosa rigorosa, talvolta graffiante, e distaccata dalle cose mondo,
si contrappongono perņ momenti di raffinato lirismo, di aderenza agli eventi
della vita, che, come nel caso di questi versi, sfociano in una disarmante
spontaneitą.

Cosa si puņ offrire ad una donna per tenerla con sč? Borges non promette ciņ
che non possiede. Porge semplicemente se stesso, il nocciolo di se stesso,
con il dolore e la delusione accumulati nel corso degli anni. E un altro
importante dono: "Ti offro spiegazioni di te stessa... autentiche e
sorprendenti notizie di te". Che č come dire: "sono pronto ad ascoltarti, a
seguirti, a sostenerti"... Non pronuncia la parola "amore", eppure č quello
il suo regalo.


Con cosa posso trattenerti?

Ti offro strade difficili, tramonti
disperati, la luna di squallide
periferie.
Ti offro le amarezze di un uomo
che ha guardato a lungo la triste luna.
Ti offro i miei antenati, i miei morti,
i fantasmi a cui i viventi hanno reso
onore col marmo: il padre di mio
padre ucciso sulla frontiera di
Buenos Aires, due pallottole attraverso
i suoi polmoni, barbuto e morto,
avvolto dai soldati nella pelle di
una mucca; il nonno di mia madre -
appena ventiquattrenne - a capo di
un cambio di trecento uomini in Perł,
ora fantasmi su cavalli svaniti.
Ti offro qualsiasi intuizione sia
nei miei libri, qualsiasi virilitą
o vita umana.
Ti offro la lealtą di un uomo
che non č mai stato leale.
Ti offro quel nocciolo di me stesso
che ho conservato, in qualche
modo - il centro del cuore che
non tratta con le parole, nč coi
sogni e non č toccato dal tempo,
dalla gioia, dalle avversitą.
Ti offro il ricordo di una
rosa gialla al tramonto,
anni prima che tu nascessi.
Ti offro spiegazioni di te stessa,
teorie su di te, autentiche e
sorprendenti notizie di te.
Ti posso dare la mia tristezza,
la mia oscuritą, la fame del
mio cuore; cerco di corromperti con l'incertezza,
il pericolo, la sconfitta.

Jorge Luis Borges