Una stella non mia - Francesco Gheza
Mi scivola nel cuore il fruscio del fiume,
lascolto nel silenzio della sera gią fatta,
maccompagna fluente nei pensieri fugaci,
mi sfiora in sordina accanto a tristi visioni.
Mi scivola nel petto il fiume in fluida corsa,
si porta nellalveo tutto quanto č disperso,
ogni sinuosa deviata di sua corsa sfuggente
mi richiama al pensiero di quanto č parvente.
Una piccola diga ha fermato parte del fiume,
un sasso ci butto per vederne bella affiorare
la candida forma del tuo or malinconico viso:
sallargano i cerchi e vedo spuntare un sorriso.
Un gabbiano si getta per cancellarne la traccia,
qualcosa raccoglie da quel bel cerchio-visione;
riparte nemico verso pił alto orizzonte lontano:
tua lieta figura sottratta al mio sguardo profano.
Ributto in sconforto un altro sasso in speranza
che di nuovo mi appaia il tuo adorabile viso,
ma stentano i cerchi a riapparir ora pił chiari
quasi angoscia mi prende che tu non mi appari.
Ma il gabbiano ritorna a darmi cenno in arcano,
minvita pił in alto a proiettare reale lo sguardo;
č quasi notte profonda, da dura galassia perviene
tua calda voce implorante: Non posso essere tua!
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