E un bene fu.
un bene nudo e bellissimo
pieno di sangue e luce ...
... crudo...
un bene d'amore,
che vive in ogni goccia di sangue,
dentro nel Cuore dell'Anima.
E un bene fu.
un bene nudo e bellissimo
pieno di sangue e luce ...
... crudo...
un bene d'amore,
che vive in ogni goccia di sangue,
dentro nel Cuore dell'Anima.
Gioia del sogno
Gioia del sogno,
che mai uguagliņ
nessuna gioia reale!
- E che triste gioia
quotidiana questa
a cui ci adattiamo, dimenticando
l'altra, l'altra, l'altra;
che sa; ogni giorno, di non essere pił che
vano seme del fiore del sogno!
Il Ricordo
Non te ne andare, ricordo, non te ne andare!
Volto, non svanire cosģ,
come nella morte!
Continuate a guadarmi, occhi fissi,
come un momento mi guardaste!
Labbra sorridetemi,
come un momento mi sorrideste!
Ah fronte mia, datti da fare;
non lasciare che si sparga
la sua forma fuori del suo ambiente!
Comprimi il suo sorriso ed il suo sguardo,
fino a farli divenir mia vita eterna!
-Sebbene mi dimentichi di me stesso;
sebbene prenda il mio volto, nel soffrir tanto per lui,
la forma del suo volto;
sebbene io sia lei,
sebbene si perda in lei la mia struttura! -
Oh ricordo, sii me!
Tu - lei - sii ricordo, tutto e solo, per sempre;
ricordo che mi guardi e mi sorrida
nel nulla;
e ricordo, vita con mia vita,
divenuto eterno cancellandomi, cancellandomi!
Sull'amore
Allora Almitra disse: parlaci dell'Amore.
E lui sollevņ la stessa e scrutņ il popolo e su di esso calņ una grande quiete. E con voce ferma disse:
Quando l'amore vi chiama, seguitelo.
Anche se le sue vie sono dure e scoscese.
e quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui.
Anche se la sua lama, nascosta tra le piume vi puņ ferire.
E quando vi parla, abbiate fede in lui,
Anche se la sua voce puņ distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino.
Poiché l'amore come vi incorona cosģ vi crocefigge. E come vi fa fiorire cosģ vi reciderą.
Come sale alla vostra sommitą e accarezza i pił teneri rami che fremono al sole,
Cosģ scenderą alle vostre radici e le scuoterą fin dove si avvinghiano alla terra.
Come covoni di grano vi accoglie in sé.
Vi batte finché non sarete spogli.
Vi staccia per liberarvi dai gusci.
Vi macina per farvi neve.
Vi lavora come pasta fin quando non siate cedevoli.
E vi affida alla sua sacra fiamma perché siate il pane sacro della mensa di Dio.
Tutto questo compie in voi l'amore, affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore e in questa conoscenza farvi frammento del cuore della vita.
Ma se per paura cercherete nell'amore unicamente la pace e il piacere,
Allora meglio sarą per voi coprire la vostra nuditą e uscire dall'aia dell'amore,
Nel mondo senza stagioni, dove riderete ma non tutto il vostro riso e piangerete, ma non tutte le vostre lacrime.
L'amore non da nulla fuorché sé stesso e non attinge che da se stesso.
L'amore non possiede né vorrebbe essere posseduto;
Poiché l'amore basta all'amore.
Quando amate non dovreste dire:" Ho Dio nel cuore ", ma piuttosto, " Io sono nel cuore di Dio ".
E non crediate di guidare l'amore, perché se vi ritiene degni č lui che vi guida.
L'amore non vuole che compiersi.
Ma se amate e se č inevitabile che abbiate desideri, i vostri desideri hanno da essere questi:
Dissolversi e imitare lo scorrere del ruscello che canta la sua melodia nella notte.
Conoscere la pena di troppa tenerezza.
Essere trafitti dalla vostra stessa comprensione d'amore,
E sanguinare condiscendenti e gioiosi.
Destarsi all'alba con cuore alato e rendere grazie per un altro giorno d'amore;
Riposare nell'ora del meriggio e meditare sull'estasi d'amore;
Grati, rincasare la sera;
E addormentarsi con una preghiera in cuore per l'amato e un canto di lode sulle labbra.
Sul dolore
E una donna disse: Parlaci del Dolore.
E lui disse:
Il dolore č lo spezzarsi del guscio che racchiude la vostra conoscenza.
Come il nocciolo del frutto deve spezzarsi affinché il suo cuore possa esporsi al sole, cosģ voi dovete conoscere il dolore.
E se riusciste a custodire in cuore la meraviglia per i prodigi quotidiani della vita, il dolore non vi meraviglierebbe meno della gioia;
Accogliereste le stagioni del vostro cuore come avreste sempre accolto le stagioni che passano sui campi.
E veglieresti sereni durante gli inverni del vostro dolore.
Gran parte del vostro dolore č scelto da voi stessi.
E' la pozione amara con la quale il medico che č in voi guarisce il vostro male.
Quindi confidate in lui e bevete il suo rimedio in serenitą e in silenzio.
Poiché la sua mano, benché pesante e rude, č retta dalla tenera mano dell'Invisibile,
E la coppa che vi porge, nonostante bruci le vostre labbra, č stata fatta con la creta che il Vasaio ha bagnato di lacrime sacre.
Sul tempo
E un astronomo disse: Maestro Parlaci del Tempo.
E lui rispose:
Vorreste misurare il tempo, l'incommensurabile e l'immenso.
Vorreste regolare il vostro comportamento e dirigere il corso del vostro spirito secondo le ore e le stagioni.
Del tempo vorreste fare un fiume per sostate presso la sua riva e
vederlo fluire.
Ma l'eterno che č in voi sa che la vita č senza tempo
E sa che l'oggi non č che il ricordo di ieri, e il domani il sogno di oggi.
E ciņ che in voi č canto e contemplazione dimora quieto entro i confini di quel primo attimo in cui le stelle furono disseminate nello spazio.
Chi di voi non sente che la sua forza d'amore č sconfinata?
E chi non sente che questo autentico amore, benché sconfinato, č racchiuso nel centro del proprio essere, e non passa da pensiero d'amore a pensiero d'amore, né da atto d'amore ad atto d'amore?
E non č forse il tempo, cosģ come l'amore, indiviso e immoto?
Ma se col pensiero volete misurare il tempo in stagioni, fate che ogni stagione racchiuda tutte le altre,
E che il presente abbracci il passato con il ricordo, e il futuro con l'attesa.
E dopo
I labirinti
creati dal tempo
svaniscono.
(Rimane solo
il deserto).
Il cuore,
fonte del desiderio,
svanisce.
(Rimane solo
il deserto).
L'illusione dell'aurora
e i baci
svaniscono.
Rimane solo
il deserto;
l'onduloso
deserto
Prigioniera
Sui rami
indecisi
andava una fanciulla
ed era la vita.
Sui rami
indecisi.
Con uno specchietto
rifletteva il giorno
che era lo splendore
della sua fronte pura.
Sui rami
indecisi.
Sulle tenebre
andava sperduta,
piangendo rugiada,
prigioniera del tempo.
Sui rami
indecisi.
Un sogno
In visioni di notturna tenebra
spesso ho sognato svanite gioie -
mentre un sogno, da sveglio, di vita e di luce
m'ha lasciato col cuore implacato.
Ah, che cosa non č sogno in chiaro giorno
per colui il cui sguardo si posa
su quanto a lui č d'intorno con un raggio
che, a ritroso, si volge al tempo che non č pił?
Quel sogno beato - quel sogno beato,
mentre il mondo intero m'era avverso,
m'ha rallegrato come un raggio cortese
che sa guidare un animo scontroso.
E benchč quella luce in tempestose notti
cosģ tremolasse di lontano -
che mai puņ aversi di pił splendente e puro
nella diurna stella del Vero?
Come risplende luminosa
Come risplende luminosa! Quieta
io giaccio al riparo della sua luce;
mentre cielo e terra sussurrano:
"Ridestati, domani, sogna questa notte".
Si, vieni, Fantasia, mio amore fatato!
Sfiori il tuo bacio la mia fronte ardente;
chinati sul mio letto solitario
portatrice di pace, portatrice di gioia.
Il mondo si allontana; addio, mondo oscuro!
Cupo mondo, nasconditi sino al mattino;
il cuore, che tu non puoi tutto soggiogare,
dovrą resistere, se indugi ancora!
Non dividerņ, no non dividerņ il tuo amore;
per il tuo odio avrņ solo un sorriso;
le tue pene feriscono - dilaniano i tuoi torti,
ma le tue menzogne, no, non possono ingannare!
Contemplo la luce delle stelle
alte su di me, in quel placido mare,
vorrei sperare che ogni pena
nota al creato, in te si racchiuda!
Tale sarą il mio sogno in questa notte;
sognerņ che il cielo delle sfere gloriose
ruoti lungo il suo corso di luce
in una gioia infinita, nel corso di anni eterni;
sognerņ che non vi sia un mondo, lassł,
lontano quanto l'occhio puņ spaziare,
in cui la saggezza rida dell'amore, o la virtł si prosterni all'infamia;
In cui, torturata dai colpi del fato,
la vittima dilaniata sia costretta al sorriso;
a opporre la pazienza al suo odio,
covando in cuore l'aspra ribellione.
In cui il piacere conduca sempre al male,
e invano ammonisca l'iinerme ragione;
e la veritą sia debole e forte l'inganno;
e la guioia la via pił certa al dolore;
e la pace, letargia della pena;
la speranza, fdenomeno dell'anima;
e la vita, fatica vuota e breve;
e morte, la tiranna di tutto!
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