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  1. #1
    i/e regjistruar
    Anėtarėsuar
    26-08-2011
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    21

    Etika e komunikimit

    Pershendetje a ka mundesi dikush me mė ndihmu me duhet material per 'Etika e komunikimit' rreth Ēėshtjen e moralit, shundi, plehėrat, plagjiatura, privatėsia e individit janė ēėshtje pėr tė cilat nėpėrmjet veprave tė Kant-it, Noam Chomsky-t, Manuel Castells-it, dhe tė tjerėve se njeriu bashkėkohor, nė veēanti gazetarėt, duhet t’i njohin anėt e mira dhe anėt e kėqija tė profesionit dhe tė artizanatit gazetaresk.

  2. #2
    i/e regjistruar Maska e SERAFIM DILO
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    06-01-2008
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    7,780

    Pėr: Etika e komunikimit

    Po deshe per "te tjeret" Karl Otto Apel o edhe Hans Georg Gadamer lidhur mbi etiken e komunikimit,nje permbledhje me 5 reshta mund ta shkruajm.Por kane permbajtje redh "hermeneutikes" ne pergjithesi,si interpretimi dialektik o kritik mbi ideologjine e komunikimit.

    Per Kant ma ha mendja se nuk duhet te kesh nevoj.

  3. #3
    i/e regjistruar
    Anėtarėsuar
    26-08-2011
    Postime
    21

    Pėr: Etika e komunikimit

    Ok ben cfar do qe ke per etiken posto ktu

  4. #4
    i/e regjistruar Maska e martini1984
    Anėtarėsuar
    02-04-2009
    Postime
    5,594

    Pėr: Etika e komunikimit

    Citim Postuar mė parė nga zaki94 Lexo Postimin
    Ok ben cfar do qe ke per etiken posto ktu
    Qe mos te lodhesh me autore te huaj....
    http://www.albanet.edu.al/etika-e-komunikimit/
    Pra mesuesit jane pjese e te nxenit!
    Naten e mire!
    Kush nuk mendon sipas menyres se tij,nuk ka llogjike!

  5. #5
    i/e regjistruar Maska e SERAFIM DILO
    Anėtarėsuar
    06-01-2008
    Postime
    7,780

    Pėr: Etika e komunikimit

    La legge morale Kantiana

    Il punto di partenza (di Kant) fu il razionalismo dogmatico dei wolfiani;la vita morale č fondata sui precedenti della ragione i quali hanno per compito di tener freno gli stimoli mutevoli ed incomposti del senso. Ma non appena, verso il 1760, l'interesse di Kant si volge pił direttamente ai problemi morali, noi veniamo il suo pensier negarsi n una direzione quasi opposta ed accogliere l'influenza dei filosofi inglesi del sentimento, in particolare di Hutcheson, di shaftstebury, di Hume.

    Il metodo di quei filosofi si riduce ad una specie di analisi psicologica dei fatti della vita morale. Essi respingevano la conclusione di Hobbes che l'egoismo sia alla base di ogni attivitą umana e che anche l'atto morale sia semplicemente un egoismo travestito: essi ritenevano esservi nell'uomo un sentimento morale immediato che ci determini ad approvare o a riprovare certi atti in noi o negli altri, senza alcun riferimento al nostro vantaggio o svantaggio....

    La concesione kantiana e invece,sia quanto alle origini religiose del suo pensiero,sia quanto alla sua tendenza,una concezione pił severa,oscura,quasi ascetica ; il dovere morale e essenzialmente dovere,cio qualche cosa che si impone a noi dal'alto,che noi non possiamo realizzare se non vincendo in noi aspre resistenze .Accanto ai sentimenti Kant pone perciņ ancora una legge razionale ; "fa quello che ti rende pił perfetto"...

    D'altra parte pero la morale del sentimento non soddisfaceva ad un'esigenza che per Kant e fondamentale ;il precetto morale non puo essere solo una sollecitazione piacevole,ma deve essere una legge,che comanda e che si impone,come qualche cosa di superiore,alla nostra natura. La morale del sentimento in fondo e una morale ottimistica in cui la virty e come fioritura naturale dell'essere umano,il grado pił alto della natura dell'uomo,ma sempre ancora "natura".....

    Il sentimento,qualunque esso sia,e sempre qualche cosa di soggetivo,di vario,di instabile ome puo esso allora dare origine ad una legge universale ed oggettiva ? Kant sentiva di dover porre la moralita come un comando non per altro che per questo : che essa deve essere un imperio,una legge che sta inesorabilmente sopra tutti gli uomini . Per questo,anche quanto egli pone ancora la moralita del sentimento,considera questo sentimento come la rivelazione soggettiva d'una legge universale e necessaria,cioe di una legge razionale...

    Un primo carattere che noi dobbiamo rilevare nella moralita e che essa ci pone dinanzi non ad un essere,ma ad un dover essere....Un secondo e pił essenziale carattere e che questo dover essere ha nella moralita un valore assoluto....

    Il precetto razionale puro,cio il precetto morale,vale incondizionatamente. Che io non debba mentire e una regola che non dipende da alcun mio fine,ma vale per se,per tutti, sempre.
    Questa e la famosa distinzione degli imperativi ipotetici dagli imperativi categorici. Il primi sono gli imperativi della ragione condizionata ancora dal senso,non sono vere leggi :imperativo categorico e una legge.

    Piero Martinetti. Kant 1946.152-56,158;160-65;174.

    La filosofia dall'umanesimo a Kant. Laterza 1967.
    Ndryshuar pėr herė tė fundit nga SERAFIM DILO : 18-10-2015 mė 15:20

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