Dalle origini all'indipendenza
Prima di tutto bisogna sapere che le regioni balcaniche e principalmente l'Albania, gią dal sesto millenario a.C. (anche prima) risultano essere abitate dai Pelasgi Vinca e Dimini, cui si attribuisce l'invenzione dell'alfabeto (secondo le ultime scoperte). Questa tesi viene rafforzata dal fatto che nel territorio albanese (ancora vergine archeologicamente) si riscontrano diverse antiche mura "ciclopiche" costruite dai Pelasgi. Quindi siami davanti ad una nuova versione della preistoria e storia degli albanesi.
I diretti discendenti dei Pelasgi erano gli Illiri, che abitarono il territorio albanese e tutti i Balcani dal terzo millennio Illiri, per cui sono loro i fondatori delle diverse cittą che si attribuiscono ai Greci. Questi sarebbero giunti successivamente da coloni dando vita ad un migliore sviluppo. Le cittą come Butrinto, Apollonia, Durazzo ed altre erano state fondate gią diversi secoli prima dell'arrivo dei coloni ellenici. Basta sapere che Butrinto era gią una cittą fiorente fondata prima della guerra di Troia ed i fuggitivi Troiani con Enea vi trovarono accoglienza, perché della stessa origine pelasgica e con il medesimo idioma.
Successivamente venne invasa e occupata dai Romani (II sec. a. C.) i quali crearono la grande provincia (Prefettura) dell'Illiricum' dall' Autria odierna alla Grecia, la quale era incorporata in essa. I romani rispettarono le leggi e le tradizioni degli Illiri permettendo loro di governarsi con le loro leggi, un fatto molto importante, che poneva le leggi illiriche alla stessa stregua del Diritto Romano.
Alla fine del VI sec. d.C. popoli slavi si stabilirono in gran numero nell'Illiria del nord. Tutta cattolica, l'Illiria dovette subire la distruzione delle chiese e la persecuzione della popolazione cristiana, in quanto gli slavi erano pagani, e solo nell'anno mille si convertirono al cristianesimo (ortodosso), ed edificarono le loro chiese sulle fondamenta delle chiese cattoliche degli albanesi, come avvenne nella Dardania, il cui nome fu cambiato in Kosovo.
V-XIII secolo: l'Impero bizantino controlla una parte della provincia romana dell'Illirico, corrispondente all'Albania nei suoi territori etnici, incluse la Macedonia ed il Kosovo.
1259 - 1389: i serbi dominano il nord del paese, mentre sulla costa si insediano gli Angioini (1272) e poi i Veneziani (1363). Questo dette modo agli albanesi di creare i loro principati, come quelli di Arbni, Skuraj, Gjon Vladimiri, Spata, Topia, ecc.
1389 - 1878: dominazione ottomana, cui gli albanesi tentano di ribellarsi sotto la guida del principe Gjergj Kastriot (Giorgio Castriota) detto Skanderbeg (1444-1468). Gli ottomani invadono l'Albania dopo il 1578 con la caduta (resa) di Scutari. Questa dominazione s'impose con stragi efferate, sugli abitanti delle cittą, per cui le donne, le fanciulle e le giovani spose si davano al morte lanciandosi nelle voragini delle montagne per non cadere in mano dei turchi. Le guarnigioni che si arrendevano con l'onore delle armi (promessa mai mantenuta) venivano trucidate massivamente. Si hanno documenti che in solo due massacri massivi vennero tagliate le teste a ben 20 mila uomini, per incutere terrore al popolo.
1878: il Congresso di Berlino delinea dei confini non giusti agli albanesi, perņ impedisce la ripartizione dell'Albania tra Grecia, Serbia e Montenegro fatta dalla Russia nel Trattato di Santo Stefano nel 1878. Questa ripatizione unilaterale della Russia, fu abolita nel Congresso di Berlino, che fissņ dei confini secondo il contorno delle Alpi albanesi, che lasciņ fuori le frontiere etniche, il Kosovo, parti della Macedonia e del Montenegro, abitate da Albanesi. Pił della metą dei territori albanesi restņ fuori dai veri confini, diventando parte della Serbia, del Montenego, e poi della Jugoslavia, dopo la prime guerra mondiale e fino al 17 febbraio 2008, quando fu proclamata l'indipendenza del Kosovo. Peraltro i territori albanesi del Montenegro e della Macedonia restano inclusi nei respettivi stati, cosģ pure la Ciameria nello stato greco.
Gli albanesi rispondono a queste ingiustizie unendosi nella "Lega di Prizren", 1878, insurrezione che viene soffocata nel sangue e distruzione nel 1881.
Intanto nel Sud d'Albania nasce una rivolta contro la dominazione ottomana guidata dal pascią (Governatore) [[Ali Pashe Tepelena|Alģ di Tepelene]; anch'essa soffocata con la morte di Ali Pascią la cui testa viene inviata a Istambul e il corpo seppellito in Janina. Nel frattempo gli albanesi si uniscono nel Rinascimento Nazionale, che culmina con la grande insurrezione nazionale del 1897-1912, che riesce a imporsi liberandosi definitivamente dal dominio turco.
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