IMMIGRAZIONE: ARRESTI; AL TELEFONO, BRUCIATE TUTTE LE CHIESE
(ANSA) - BARI, 15 MAG - E' l'8 giugno del 2004 due dei 25 indagati indagati parlano al telefono. Ovviamente non sanno di essere intercettati dalla polizia che indaga sulle nuove rotte dell'immigrazione clandestina tra Kosovo e Italia. I due interlocutori si soffermano a lungo sugli scontri etnici in atto nella parte settentrionale del Kosovo tra serbi ed albanesi, sugli attacchi alle abitazioni civili, alle chiese e contro il personale civile dell'Unmik (Onu), che esercita l'autorita' civile in Kosovo. Mentre i due parlano al telefono uno ordina all'altro di bruciare ''tutte le chiese''. Sui verbali di trascrizione delle intercettazioni (tradotti in italiano dall'albanese) i loro nomi sono indicati come Hazer (H) e Muharrem (M).
Squilla il telefono, inizialmente risponde una donna (Hysnia) alla quale, dopo averla salutata, Hazer chiede di passargli Muharrem. M: Pronto H: Ehi Rrema (diminutivo), come va? M: ecco, cosi'... H: come sta mamma? M: La mamma?...Eh bene, bene... H: Ma che, stavi dormendo? M: Si'...dormivo... H: Ma perche' non ti va in mente a chiedere di tuo fratello, dove sta tuo fratello...per niente... M: Perche' anche a Mitrovica sei andato? H: No, a Mitrovica...ma tutte le chiese le abbiamo bruciato a Prizren... M: Bruciatele tutte, c...! H: Tutte le abbiamo bruciate... M: E... H: Accendete e sentite la televisione come sono bruciate... M: ecco, adesso lo accendiamo... H:
Ecco, Prizren lo sta facendo vedere...tutte le chiese sono state bruciate, nessuna e' rimasta...la Jugoslavia e tutto... anche quelle altre due...in centro tutta fiamme sta Prizren... M: Ma non fa niente, c...! H: Ma a te non ti va in mente di chiedere di tuo fratello...tuo fratello (parla di se') chiede di te... M: ...inc... H: Eh? M: Voi avete dormito allora...adesso state aprendo un poco gli occhi... H: Eh? M: Voi allora, al tempo, avete dormito e adesso aprite un poco gli occhi... H: Si' perche' tu...inc...(ridono)... M: Voi come state? H: Ehi Rrema...Dai che ci sentiamo, a te pero' non ti e' andato in mente di chiamare... M: Ehi, voi come state? H: Tutti bene, in piena salute...Volevo chiedere...A Suhareka non c'e' stato niente... M: Cosa? H: Dico, a Suhareka non c'e' stato niente, no!...Qui invece tutta la citta' sta fuori, moglie e bambini... M: E va bene, vi e' stato offerto una chanche per bruciare quelle cose... H: E' bloccato tutta la strada... M: Eh...inc... H: Ciao, ciao. Lo stesso giorno Hazer (H) parla al telefono con un altro uomo (U). I due si soffermano nuovamente sugli scontri etnici. H: ...inc... U: Ehi dove sei? H: Come vanno i problemi tuoi (modo di dire: come si va)? U: Cosi'... H: dove sei? U: Qua...da Bujar... H: Da Bujar...
Ah, li abbiamo bruciato...c....!!, tutta Jugoslavia in fiamme... U: Sono stato, fino ad ora la'... H: Sei stato? Anche questa chiesa di qua... U: Ah, anche la chiesa e' stata bruciata? H: La chiesa di qua...io dicevo di fare un accordo con loro...sai!, entrare...la Kfor si e' allontanato... pero'..inc...di qua...Adesso, un poco piu' tardi uno mi ha detto che abbiamo messo fuoco... U: Non parlare cosi' c..., che ci rovini, vai via... H: (ride)... U: Ma dai H: Ma perche' ha paura fratello...? U: Lascia perdere ehi...che sentono i telefoni, vai via, non parlare al telefono... H: Ma vai, non ti preoccupare... U: Vai, ciao amico, ciao. H: Ciao. (ANSA). BU/CIO
15/05/2006 14:00
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