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Tema: Paulo Coelho

  1. #21
    i/e regjistruar Maska e leci
    Anėtarėsuar
    14-01-2003
    Vendndodhja
    Goetheanum,Italy
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    1,742
    Citim Postuar mė parė nga shigjeta Lexo Postimin
    Sei tu

    Mi spingi oltre i miei limiti
    e sento di vivere appieno la mia stessa vita,
    in te ho incontrato me stesso
    e ho guardato oltre,
    oltre ogni inimmaginabile limite.
    Ho guardato nel profondo dei tuoi occhi
    cercando di comprenderti
    ma, ho visto tutto quello che di me
    mai avrei voluto vedere.
    Ho visto la mia fragilitą e la mia insicurezza
    i miei sensi di colpa e i miei complessi
    le mie paure e la mia insofferenza
    ho visto le mie tenebre e i miei demoni
    allora, ho guardato ancora oltre
    e nel profondo del mio cuore, un mare in tempesta,
    un oceano immenso dove tuffarsi e perdersi
    e lģ nel profondo della mia anima ho compreso!
    Ho provato piacere e orgoglio
    nel capire quello che oggi provo
    nel sapere chi oggi sono veramente
    adesso so che amo le cose belle
    so che amo tutto quello che la vita mi offre
    e una di quelle sei tu.
    ka nje moment te caktuar per te shijuar ate qe jete te jep,ka nje moment te caktuar per te lexuar nje poezi,per te shijuar nje cokollate,pe te pare ne sy dike,per te perkedhelur lehtesisht floket e asaj qe te dhuron dashurine;
    ka edhe nje moment te caktuar per te shijuar deri ne germen e fundit nje poezi,qe ne momente te tjera do te dukej banale,e pakuptimte,e tepruar.
    ne daten qe e ke shkruar kjo poezi kaloi ne syte e mi ashtu si shume gjera te tjera te asaj dite.
    sot e lexoj me nje veshtrim admirues,me nje adhurim te veēante,i mrekulluar se si nje person arrije te shprehi ate qe ke ne zemer,kur gjen fjalet e duhura,kur te dhuron me fjelet e tij ato momente qe je duke i jetuar.
    keto fjale ishin aty,por i cilesova si te panevojshme,sot do te guxoja ti quaja hyjnore.
    ndryshojme ne,ndryshojne momentet,por ngelin fjalet.ndoshta neser do te qeshim me keto fjale por sot gjendemi ne to,brenda tyre,dhe keto fjale jane shkruar posacerisht per ty.
    te gjithe kemi ne zemer keto fjale,dhuntia qe zoti te dhuron per ti shprehur,eshte ajo qe na ndan nga te pavdekshmit.
    Quod timor cladis.
    Sed intuitum amet elit vitae est

  2. #22
    Citim Postuar mė parė nga leci Lexo Postimin
    ka nje moment te caktuar per te shijuar ate qe jete te jep,ka nje moment te caktuar per te lexuar nje poezi,per te shijuar nje cokollate,pe te pare ne sy dike,per te perkedhelur lehtesisht floket e asaj qe te dhuron dashurine;
    ka edhe nje moment te caktuar per te shijuar deri ne germen e fundit nje poezi,qe ne momente te tjera do te dukej banale,e pakuptimte,e tepruar.
    ne daten qe e ke shkruar kjo poezi kaloi ne syte e mi ashtu si shume gjera te tjera te asaj dite.
    sot e lexoj me nje veshtrim admirues,me nje adhurim te veēante,i mrekulluar se si nje person arrije te shprehi ate qe ke ne zemer,kur gjen fjalet e duhura,kur te dhuron me fjelet e tij ato momente qe je duke i jetuar.
    keto fjale ishin aty,por i cilesova si te panevojshme,sot do te guxoja ti quaja hyjnore.
    ndryshojme ne,ndryshojne momentet,por ngelin fjalet.ndoshta neser do te qeshim me keto fjale por sot gjendemi ne to,brenda tyre,dhe keto fjale jane shkruar posacerisht per ty.
    te gjithe kemi ne zemer keto fjale,dhuntia qe zoti te dhuron per ti shprehur,eshte ajo qe na ndan nga te pavdekshmit.
    Thone nje foto, "shpreh" nje mije fjale. Mendo sa thone vete fjalet qe kumtojne ndjenjat, kuptimet, komunikimet....e jetes sone te perditshme. E per me teper sa shume thote nje poezi, qe siē shprehet Frost "eshte nje emocion qe ka gjetur mendimin dhe mendimi ka gjetur fjalen" :-)
    Mos shkruaj gjė kur je me nerva, sepse, ndėrsa plaga e gjuhės ėshtė mė e keqe se e shpatės, mendo ē’ka mund tė jetė ajo e pendės

  3. #23
    life is a flower Maska e maryp
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    02-05-2006
    Vendndodhja
    ne univers
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    Guardare il giardino altrui

    ''Dai allo sciocco mille ingegni, ed egli vorrą soltanto il tuo,'' recita un proverbio arabo.Se guardiamo accanto a noi , quando iniziamo a coltivare il giardino della nostra vita, possimo notare che il nostro vicino ci sta spiando. Anche se č incompetente riguardo a qualsiasi pratica, ama commentare e dare sugerimenti sul modo in cui seminiamo le nostre azioni, su come piantiamo i nostri pensieri , sul metodo con il quale irrighiamo le nostre conquiste.
    Se presteremo attenzione alle sue parole, finiremo per lavorare per lui- e il giardino della nostra vita sarą soltanto un'idea del vicino. alla fine, dimenticheremo la terra coltivata con molto sudore e resa fertile da tante benedizioni.scorderemo che ogni centimentro quadrato di terreno racchiude dei misteri che solo la paziente mano del giardiniere č in grado di decifrare. non baderemo pił al sole, alla pioggia alle stagioni - per concentrarci unicamente su quella testa che ci spia al di sopra della recinzione.
    Lo sciocco che adora dare suggerimenti sul nostro giardino non si prende mai cura delle proprie piante.
    Ndryshuar pėr herė tė fundit nga maryp : 06-12-2011 mė 12:37
    NESSUNA VITA PUO' DIRSI COMPLETA SENZA UN PIZZICO DI FOLLIA (COELHO)

  4. #24
    life is a flower Maska e maryp
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    02-05-2006
    Vendndodhja
    ne univers
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    Il morto che indossava il pigiama

    In internet, su un portale di notizie ,leggo: '' il giorno 10 giugno 2004, a Tokyo č stato rinvenuto un morto vestito con un pigiama.''...........

    Il suo corpo non mostrava alcun segno di lotta, di violenza, o di altre azioni delittuose. in un'intervista rilasciata alla stampa ,un ufficiale della polizia affermava che quasi sicuramente l'uomo era morto per un attacco di cuore.
    ma adesso arriva la parte tragica della storia: il morto era soltanto uno scheletro con indosso un pigiama. accanto ai suoi resti , c'era un giornale con la data del 20 febbraio 1984. sopra un tavolo, un calendario segnava lo stesso giorno.
    In poche parole: quell'uomo era li da vent'anni. e nessuno si era accorto della sua scomparsa.
    in seguito, il morto venne identificato come un ex dipendente dell'impresa che aveva costruito il complesso residenziale, nel quale si era trasferito all'inizio degli anni ottanta , subito dopo aver divorziato. il giorno in cui stava leggendo il giornale e, all'improvviso , si era congedato da questo mondo , aveva poco pił di cinquant'anni.
    La ex moglie non l'aveva mai cercato. e coso, per avere notizie riguardo alla sua vita, le autoritą si erano rivolte all'impresa per la quale l'uomo lavorava, coprendo che aveva dichiarato fallimento poco tempo dopo il completamento di quel complesso , perchč non era stato venduto nemmeno un appartamento- a questo punto, nessuno si era stupito perchč l'uomo aveva disertato le sue attivitą quotidiane. poi erano stati interpellati i suoi amici , i quali avevano attribuito la scomparsa al fatto che avesse perduto il denaro preso in prestito e non fosse in grado di restituirlo.
    la lettura termina dicendo che le spoglie dell'uomo sono state consegnate alla ex moglie. dopo aver concluso la lettura dell'articolo , ho continuato a pensare alla frase finale: quella donna era viva, eppure- per vent'anni- non aveva mai cercato il marito. che cosa le sarą passata per la mente, quando era scomparso?? che avesse diciso di allontanarla per sempre dalla sua vita? che avesse incontrato un'altra donna e si fosse dileguato senza lasciare traccia? che dopo aver ultimato le pratiche del divorzio non ha pił senso continuare un rapporto ormai chiuso legalmente?immagino che cosa avrą provato , apprendendo il destino dell'uomo con cui aveva condiviso un lungo tratto della propria esistenza.
    Pio ho pensato al morto in pigiam, alla sua solitudine abissale: una solitudine che aveva fatto si che, per venti lunghi anni, nessuno in questo vasto mondo si accorgesse della sua scomparsa. ne ho concluso che quell'emarginazione rappresenta qualcosa di peggiore di essere affamato e assetato, del ritrovarsi disoccupato, del soffrire per amore o disperarsi di una sconfitta- si, la cosa peggiore č rendesi conto che nessuno, assolutamente nessuno, a questo mondo si interessa di noi.
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  5. #25
    Blanc et noir
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    28-03-2005
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    “Profound desire, true desire is the desire to be close to someone.
    From that point onwards, things change, the man and the woman come into play, but what happens before–the attraction that brought them together–is impossible to explain. It is untouched desire in its purest state. When desire is still in this pure state, the man and the woman fall in love with life, they live each moment reverently, consciously, always ready to celebrate the next blessing. When people feel like this, they are not in a hurry, they do not precipitate events with unthinking actions. They know that the inevitable will happen, that what is real always finds a way of revealing itself. When the moment comes, they do not hesitate, they do not miss an opportunity, they do not let slip a single magic moment, because they respect the importance of each second.”

  6. #26
    life is a flower Maska e maryp
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    02-05-2006
    Vendndodhja
    ne univers
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    So che l'amore č come le dighe:
    se lasci una breccia dove possa infiltrarsi un filo d'acqua,
    a poco a poco questo fa saltare le barriere.
    E arriva un momento in cui nessuno riesce pił a controllare
    la forza delle barriere.
    Se le barriere crollano,
    l'amore si impossessa di tutto.
    E non importa pił cio' che č possibile o impossibile,
    non importa se possiamo
    continuare ad avere la persona amata accanto a noi:
    amare significa perdere il controllo.

    Sulla Sponda del Fiume Piedra
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  7. #27
    life is a flower Maska e maryp
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    02-05-2006
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    ne univers
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    Nessuna esistenza č uguale a un'altra. E magari non ci incontreremo mai pił. Ma io voglio che tu sappia che ti ho amato per tutta la vita. Che ti ho amato prima di conoscerti. Che sei parte di me.
    ........................................

    Abbiamo l'obbligo di ricongiungerci, almeno una volta con l'Altra Parte, giacché, sicuramente la incontreremo lungo il nostro cammino, magari solo per qualche istante. Quegli attimi racchiuderanno un amore cosģ intenso da giustificare il resto della nostra esistenza.

    BRIDA
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  8. #28
    life is a flower Maska e maryp
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    02-05-2006
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    Non mi pento dei momenti in cui ho sofferto porto su di me le cicatrici come se fossero medaglie, so che la libertą ha un prezzo alto.
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  9. #29
    life is a flower Maska e maryp
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    02-05-2006
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    ne univers
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    L'ho invitato a guardarsi intorno: eravamo circondati da individui pieni di certezze, di gloria, di conquiste. Lui ha detto: "Non si divertono. Pensano di essere arrivati al top delle loro carriere, e sono spaventati dall'inevitabile discesa. Hanno dimenticato che esiste ancora tutto un mondo da conquistare. E questo perché si sono abituati [...] Le certezze hanno sostituito le passioni"

    Il vincitore č solo
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  10. #30
    life is a flower Maska e maryp
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    02-05-2006
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    ne univers
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    Apprezza ciņ che sei perché tu sei amore, quell'amore che cerchi in ogni cosa e in ogni dove. Accogli ciņ che tu sei perché tu sei ciņ che cerchi di essere, ciņ che tu vuoi essere, tu sei la vita che crea la tua vita. Accetta te stesso, amore del tuo amore, perché tu sei ciņ che hai tanto bisogno di essere. Sorridi all'amore che tu emani perché tu sei quell'amore che cerchi in ogni luogo, pace dei tuoi sensi.

    Sono come il fiume che scorre
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  11. #31
    life is a flower Maska e maryp
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    02-05-2006
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    Non devi mai avere vergogna. Accetta ciņ che la vita ti offre e sforzati di bere dalle coppe che ti vengono presentate. Si devono assaporare tutti i vini: di alcuni, solo qualche sorso; di altri, l'intera bottiglia." "Come posso riconoscerli?" "Dal gusto. Soltanto chi ha assaggiato il vino cattivo sa individuare quello buono."

    Brida
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  12. #32
    life is a flower Maska e maryp
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    02-05-2006
    Vendndodhja
    ne univers
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    Avvertiva che, un giorno, il Levante gli aveva lasciato sul viso il profumo di quella donna e lui sapeva di amarla fin da allora, ancor prima di sapere della sua esistenza, e che il suo amore per lei gli avrebbe consentito di trovare tutti i tesori del mondo.

    l'alchimista
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  13. #33
    i/e regjistruar Maska e leci
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    14-01-2003
    Vendndodhja
    Goetheanum,Italy
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    "Abbandoneresti tutto per quella persona?".
    La ragazza provņ un'immensa voglia di piangere. Non si trattava solo di una domanda: era una scelta, la scelta pił difficile che una persona debba compiere nella vita. Brida aveva gią riflettuto a lungo sulla questione. C'era stata un'epoca in cui aveva creduto che nulla al mondo fosse importante quanto se stessa. Aveva avuto vari fidanzati: quando pensava di amare davvero chi le stava accanto, il sentimento era sempre svanito all'improvviso. Di ciņ che aveva sperimentato sino ad allora, indubbiamente l'amore era l'entitą pił impenetrabile e complicata. In quel momento, era innamorata di un ragazzo poco pił vecchio di lei, che si occupava di fisica e vedeva il mondo in un modo totalmente diverso dal suo. Voleva credere ancora nell'amore e investire nei sentimenti, anche se troppe volte era rimasta delusa, al punto che adesso non aveva pił alcuna certezza. In qualsiasi caso, questa era la grande scommessa della sua vita.
    Evitņ di guardare il mago. I suoi occhi si fissarono sul paesino dai comignoli fumanti. Sin dal principio dei tempi, era attraverso l'amore che gli uomini cercavano di comprendere l'Universo.
    "Lo abbandonerei" disse infine.

    brida
    Quod timor cladis.
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  14. #34
    life is a flower Maska e maryp
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    02-05-2006
    Vendndodhja
    ne univers
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    "lui sapeva di non essere il suo uomo, lei sapeva di non essere la sua donna. Ma, nonostante ciņ, si erano abbandonati l'uno all'altra, affidando alla vita la responsabilitą di separarli, allorché fosse giunto il momento. Anziché indebolire il loro trasporto, la coscienza della situazione li aveva spinti a vivere ogni istante come se fosse l'ultimo - e il loro amore aveva cominciato ad acquisire l'intensitą tipica delle cose che si reputano eterne per scacciare la paura della morte" ( Brida- P. Coehlo)
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  15. #35
    life is a flower Maska e maryp
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    02-05-2006
    Vendndodhja
    ne univers
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    Mi sono messa a immaginare come mi sarebbe piaciuto vivere quel momento. Mi sarebbe piaciuto essere piena di gioia, curiosa, felice. Vivere intensamente ogni istante, dissetarmi con l'acqua della vita. Avere di nuovo fiducia nei sogni. Essere capace di lottare per ciņ che desideravo. Avere un uomo che mi amava.
    Si, era davvero questa la donna che avrei voluto essere e che, all'improvviso, compariva e si trasformava in me.
    Ho sentito la mia anima inondata della luce di un Dio, o di una Dea, in cui non credevo pił. E ho percepito che, in quel momento, l'Altra abbandonava il mio corpo e si sedeva in un angolo della piccola camera. Io guardavo la donna che ero stata sino ad allora: era debole, ma fingeva di essere forte. Aveva paura di tutto, ma diceva a se stessa che non si trattava di paura, bensģ della saggezza di chi conosce la realtą. Costruiva pareti intorno alle finestre da cui penetrava la gioia del sole, affinché i suoi mobili non si sbiadissero.
    Ho visto l'Altra seduta nell'angolo della camera, fragile, stanca, delusa. Controllava e schiavizzava quello che avrebbe dovuto essere sempre libero: i sentimenti. Tentava di giudicare l'amore futuro in base alla sofferenza passata.
    L'amore č sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L'amore puņ condurci all'inferno o al paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. Č necessario accettarlo, perché esso č ciņ che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. Č necessario cercare l'amore lą dove si trova, anche se ciņ potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e tristezza.
    Perché, nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore, anche l'amore muove per venirci incontro.
    E ci salva.

    Sulla sponda del fiume Piedra mi son seduta e ho pianto
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  16. #36
    Natyre e turbulluar... Maska e Robbery
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    03-11-2007
    Vendndodhja
    Firenze
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    Une nuk mora vesh per cfare flet tema se treēereku ishin ne anglisht..:s..
    Meqe behet fjele per Coelho , une personalisht kam lexuar Veronika vendos te vdese...dhe me ka pelqyer tema qe ka trajtuar, me shume se menyra si shkruan ai..
    https://www.behance.net/robberysk1100

  17. #37
    life is a flower Maska e maryp
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    02-05-2006
    Vendndodhja
    ne univers
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    Un uomo, il suo cavallo ed il suo cane camminavano lungo una strada.
    Mentre passavano vicino ad un albero gigantesco, un fulmine li colpģ, uccidendoli all'istante.
    Ma il viandante non si accorse di aver lasciato questo mondo e continuņ a camminare, accompagnato dai suoi animali. A volte, i morti impiegano qualche tempo per rendersi conto della loro nuova condizione...
    Il cammino era molto lungo; dovevano salire una collina, il sole picchiava forte ed erano sudati e assetati. A una curva della strada, videro un portone magnifico, di marmo, che conduceva a una piazza pavimentata con blocchi d'oro, al centro della quale s'innalzava una fontana da cui sgorgava dell'acqua cristallina.
    Il viandante si rivolse all'uomo che sorvegliava l'entrata.
    "Buongiorno"
    "Buongiorno" rispose il guardiano.
    "Che luogo č mai questo, tanto bello? "
    "Č il cielo"
    "Che bello essere arrivati in cielo, abbiamo tanta sete! "
    "Puoi entrare e bere a volontą".
    Il guardiano indicņ la fontana.
    "Anche il mio cavallo ed il mio cane hanno sete"
    "Mi dispiace molto", disse il guardiano, "ma qui non č permesso l'entrata agli animali".
    L'uomo fu molto deluso: la sua sete era grande, ma non avrebbe mai bevuto da solo.
    Ringraziņ il guardiano e proseguģ.
    Dopo avere camminato a lungo su per la collina, il viandante e gli animali giunsero in un luogo il cui ingresso era costituito da una vecchia porta, che si apriva su un sentiero di terra battuta, fiancheggiato da alberi.
    All'ombra di uno di essi era sdraiato un uomo che portava un cappello; probabilmente era addormentato.
    "Buongiorno" disse il viandante.
    L'uomo fece un cenno con il capo.
    "Io, il mio cavallo ed il mio cane abbiamo molta sete".
    "C'č una fonte fra quei massi", disse l'uomo, indicando il luogo, e aggiunse: "Potete bere a volontą". L'uomo, il cavallo ed il cane si avvicinarono alla fonte e si dissetarono.
    Il viandante andņ a ringraziare.
    "Tornate quando volete", rispose l'uomo.
    "A proposito, come si chiama questo posto? "
    "Cielo"
    "Cielo? Ma il guardiano del portone di marmo ha detto che il cielo era quello lą! "
    "Quello non č il cielo, č l'inferno".
    Il viandante rimase perplesso.
    "Dovreste proibire loro di utilizzare il vostro nome! Di certo, questa falsa informazione causa grandi confusioni! "
    "Assolutamente no. In realtą, ci fanno un grande favore. Perché lą si fermano tutti quelli che non esitano ad abbandonare i loro migliori amici... "

    il diavolo e la signorina Prym
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  18. #38
    life is a flower Maska e maryp
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    02-05-2006
    Vendndodhja
    ne univers
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    Quando concepģ "L'ultima cena",Leonardo Da Vinci si trovņ alle prese con una grande difficoltą: aveva bisogno di dipingere il Bene,nell'immagine di Gesł, e il Male,nella figura di Giuda,il discepolo che scelse di tradirlo durante la cena.
    Dovette interompere il lavoro a metą, fino a quando non fosse riuscito a trovare i modelli ideali.
    Un giorno,mentre ascoltava un coro, in uno dei ragazzi vide l'immagine perfetta del Cristo.
    Lo invitņ nel suo studio e ne riprodusse i lineamente in vari studi e bozzetti.
    Passarono tre anni.
    Il dipinto era quasi terminato,ma Leonardo non aveva ancora trovato il modello per Giuda.
    Il cardinale lo sollecitņ pretendendo che terminasse entro breve la sua opera.
    Dopo alcuni giorni di ricerche,l'artista incontrņ un giovane prematuramente invecchiato, lacero, ubriaco che giaceva riverso in un fosso.
    Con difficoltą chiese ai sui assistenti di condurlo in chiesa, giacchč non aveva pił tempo per fare un bozzetto.
    Il mendicante fu trasportato fino alla chiesa.
    Non capiva cosa gli stesse succedendo; gli assistenti lo tenevano in piedi mentre Leonardo copiava i lineamenti dell'empietą, del peccato, dell'egoismo, che apparivano ben marcati su quel viso.
    Quando il lavoro fu ultimato, il mendicante - ormai ripresosi dalla sbronza - aprģ gli occhi e notņ il dipinto davanti a sč.
    E, con un misto di sgomento e tristezza disse: "Ho gią visto questo dipinto!"
    "Quando?" domandņ Leonardo sorpreso.
    "Tre anni fa,prima che perdessi tutto ciņ che possedevo.
    In quel periodo cantavo in un coro e la mia vita era piena di sogni...
    Un artista mi invitņ a posare come modello per il viso di Gesł"

    il diavolo e la signorina Prym
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  19. #39
    life is a flower Maska e maryp
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    02-05-2006
    Vendndodhja
    ne univers
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    non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirą.
    NESSUNA VITA PUO' DIRSI COMPLETA SENZA UN PIZZICO DI FOLLIA (COELHO)

  20. #40
    life is a flower Maska e maryp
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    02-05-2006
    Vendndodhja
    ne univers
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    Č meglio soffrire come ho gią fatto in precedenza... Č meglio che mi lecchi le ferite come ho fatto in passato.
    Soffrirņ giorno e notte, notte e giorno. E questo potrą durare settimane, mesi, forse anche un anno.
    Finché una mattina, al risveglio, mi renderņ conto che sto pensando a qualcosa di diverso, e capirņ che il peggio č ormai passato. Il cuore č affranto, ma si riprendrą e riuscirą a scorgere ancora la bellezza della vita. Č gią successo in precedenza e accadrą di nuovo...



    Bisogna sempre sapere quando una fase giunge alla fine. Concludere un ciclo, chiudere un uscio, terminare un capitolo: non importa come lo si definisca, ciņ che conta č lasciare nel passato quei momenti di vita che sono finiti.






    LO ZAHIR
    Ndryshuar pėr herė tė fundit nga maryp : 03-01-2012 mė 11:01
    NESSUNA VITA PUO' DIRSI COMPLETA SENZA UN PIZZICO DI FOLLIA (COELHO)

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